28 novembre, 2010

Un "introvabile" racconto del Vajont

Autunno 1962.
Vittorio De Angelis, ventiquattrenne laureando in ingegneria, chiede un posto da operaio pur di venir assunto al "Grande Vajont", nuovissimo impianto idroelettrico sui monti veneto-friulani. Ci arriva con l'orgoglio di lavorare alla diga più alta del mondo; di essere un protagonista dell'avanzamento tecnologico...
Il breve testo è tratto dalla seconda di copertina del romanzo Storia di un Lago e di una Montagna di Gianluca Casagrande, nato a Roma il 27 dicembre 1974, ma di origini bellunesi, laureato in Lettere classiche specializzandosi nel campo delle politiche culturali. Da qualche anno si occupa di saggistica e narrativa.
Gianluca Casagrande, a ventisette anni, ha pubblicato questo libro impegnativo, anche come lunghezza, un «romanzo di formazione», come si diceva un tempo, a partire da suggestioni ricevute da altri (non ha vissuto né il Vajont né la ricostruzione, essendo nato nel 1974; la sua formazione classica gli consente variazioni stilistiche, nel tono, nel ritmo e nell'invenzione; l'autore ci tiene a ribadire che ha scritto un romanzo, solo un romanzo: «questo libro non ricostruisce eventi accaduti e non può essere utilizzato in sede documentaria per la dimostrazione di asserti, teorie o ipotesi». È ovvio che sotto c'è un accurato studio dei fatti, ed è anche ovvio che l'autore, che non è inesperto degli statuti letterari, si senta obbligato (se vuol restare nel campo della letteratura) a «mostrare» una vicenda, una realtà, non a «dimostrarla». Così scrive Francesco Piero Franchi in Gli alfabeti della consolazione - Elementi per una «Letteratura del Vajont».
Io l'ho trovato, molto più semplicemente, un bellissimo romanzo, di quelli che leggeresti in una sola notte... Ok, il mio potrebbe anche essere un giudizio poco obbiettivo, sia perché per alcuni anni ho vissuto nella Valle del Vajont, sia per l'età, ma molte delle atmosfere magistralmente narrate nel libro sono nei miei ricordi, le ho rivissute...
Qualche giovane amico se lo è fatto prestare, ed è piaciuto pure a lui... Ho pensato che potrebbe essere un ottimo regalo di Natale, ma è introvabile: esaurito, indisponibile, fuori catalogo...
Il libro è stato pubblicato nel 2001 da Antonio Stango Editore (via di Ripetta 66 - Roma). Non so quante copie ne siano state vendute, ma, in ogni caso, nulla giustifica la "scomparsa" di un libro. Amo i libri, amo la carta, ma, in caso di necessità, mi accontento di un e-book.
Ho intenzione di contattare sia l'autore, sia l'editore e tentare di porre rimedio a quella che considero a tutti gli effetti un'ingiustizia.
Chi volesse leggerlo può consultarlo o, forse, richiederlo alle seguenti Biblioteche:
Biblioteca civica - Belluno (BL)
Biblioteca civica - Limana (BL)
Biblioteca civica - Longarone (BL)L
Biblioteca civica - Santa Giustina (BL)
Biblioteca civica - Feltre (BL)
Biblioteca della Associazione Bellunesi nel mondo - Belluno (BL)
Biblioteca nazionale centrale - Firenze (FI)
Biblioteca comunale - Pordenone (PN)
Biblioteca nazionale centrale Vittorio Emanuele II - Roma
Biblioteca universitaria Alessandrina - Roma
Sistema bibliotecario urbano di Bergamo - Bergamo (BG)

Vajont: quarant'anni di tragedie e scandali


Esaurita in brevissimo tempo la prima edizione, arrivata nelle librerie nell'ottobre/novembre del 2003, è da poco disponibile la ristampa del libro di Lucia Vastano "Vajont l'onda lunga - 1963-2003 Quarant'anni di tragedie e scandali" edito da Sinbad Press (13,50 Euro).
Lucia Vastano, inviata di guerra e giornalista milanese, continuando con il suo libro-inchiesta il lavoro avviato da Tina Merlin, racconta il dopo Vajont e gli effetti diabolici della più grande "catastrofe innaturale" in tempo di pace del nostro Paese. Soprattutto la legge n. 357/1964, la cosiddetta "Legge Vajont", quella che rese possibile il "miracolo" economico del Triveneto, ovvero quel business legato alla vendita sottobanco delle licenze commerciali: "la storia di come lo Stato si comportò con i superstiti. La storia di come si riuscì a fare business anche della disgrazia, di come in nome del Vajont venne pianificato lo sviluppo industriale di tutto il Triveneto, di come si fecero Leggi per elargire miliardi ad aziende e privati che non avevano perso nulla nella disgrazia. Di come invece si trovarono cavilli legali per liquidare con quattro soldi chi aveva perso tutto, casa, affetti e persino ricordi".
Questo libro, ve lo assicuro, si legge tutto d'un fiato, e lascia senza fiato...

Per informazioni: Pro Loco di Erto e Casso (PN) - tel. 347.6773472